L’Unione Europea ha fissato obiettivi ambiziosi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici entro il 2050, in linea con il piano di decarbonizzazione e riduzione delle emissioni di gas serra. Tra i punti chiave delle normative future, vi è l’obbligo che tutti gli edifici raggiungano almeno la classe energetica B entro il 2050, con traguardi intermedi già stabiliti per il 2030 e il 2033. Queste normative, sebbene uniformi a livello europeo, devono essere applicate tenendo conto delle specificità climatiche e territoriali, come nel caso del Trentino.
In regioni caratterizzate da un clima alpino più rigido, come il Trentino, il metodo di calcolo dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE) tiene conto di fabbisogni energetici superiori rispetto a regioni più miti. Questo comporta una differenza di valutazione delle classi energetiche che si riflette nella comparazione a livello nazionale. Un immobile di classe D in Trentino, infatti, potrebbe corrispondere a una classe B in regioni con climi più favorevoli.
1. Corrispondenza delle Classi Energetiche: Trentino vs Livello Nazionale
Un punto cruciale da comprendere è che la valutazione della classe energetica non è solo una questione tecnica legata agli impianti e all’isolamento, ma è fortemente influenzata dalle condizioni climatiche locali. In Trentino, il fabbisogno energetico per il riscaldamento è naturalmente più elevato, a causa degli inverni rigidi e della necessità di mantenere un livello di comfort abitativo costante. Questo rende più difficile per un edificio ottenere una classe energetica elevata, se paragonato a edifici situati in aree a clima più temperato.
Esempio di Corrispondenza: Classe D in Trentino e Classe B a Livello Nazionale
- Classe D in Trentino: Un immobile che, in base al calcolo dell’APE, si trova in classe D in Trentino ha comunque un isolamento e impianti tecnologici efficienti per affrontare il clima locale. Tuttavia, se questo stesso edificio fosse valutato in una regione con un clima più mite, i fabbisogni energetici inferiori comporterebbero una classificazione energetica più elevata.
- Classe B a livello nazionale: A livello nazionale, l’immobile potrebbe essere considerato in classe B, poiché i parametri che ne determinano l’efficienza energetica risulterebbero adeguati per una zona con minori esigenze di riscaldamento.
2. Adeguamento alle Normative Europee: Implicazioni per il Trentino
Uno degli obiettivi chiave delle nuove direttive europee è che entro il 2050 tutti gli edifici raggiungano almeno la classe energetica B. Questo rappresenta una sfida per molte regioni, ma per il Trentino la situazione è diversa grazie alla già elevata efficienza energetica richiesta per fronteggiare il clima alpino.
Pertanto, un immobile che oggi in Trentino è classificato in classe D potrebbe già soddisfare le future normative europee senza bisogno di ulteriori interventi strutturali significativi. Se la normativa impone la classe B come livello minimo per il 2050, un edificio in classe D in Trentino, che potrebbe essere valutato come classe B a livello nazionale, è già conforme con gli standard che verranno applicati nel resto d’Europa.
3. Vantaggi per i Proprietari di Immobili in Trentino
Per i proprietari di immobili in Trentino, questa differenza di classificazione offre un vantaggio competitivo:
- Conformità alle normative future: Se un immobile è attualmente in classe D, questo potrebbe essere già sufficiente per soddisfare le normative europee del 2050, senza richiedere pesanti interventi di riqualificazione energetica. Il fabbisogno energetico calcolato nel rigido clima del Trentino si traduce in una classe che, a livello nazionale, sarebbe superiore.
- Valore di mercato e incentivi: Immobili che raggiungono la classe energetica B o superiore saranno sempre più richiesti sul mercato, in quanto conformi alle normative europee. Questo significa che un immobile classificato in classe D in Trentino non solo sarà pronto per le scadenze imposte dalle direttive europee, ma potrebbe anche beneficiare di incentivi per miglioramenti minori o interventi tecnologici specifici.
4. Strategie di Riqualificazione Energetica per il Trentino
Nonostante il vantaggio rappresentato dalla naturale corrispondenza tra le classi energetiche, i proprietari che desiderano migliorare ulteriormente il proprio immobile possono sfruttare alcune strategie:
- Interventi sull’isolamento: Anche se un edificio è già in classe D, ulteriori interventi sull’isolamento termico, come l’installazione di infissi a doppio vetro, cappotti termici, o cambio caldaia, possono portarlo facilmente in una classe superiore.
- Utilizzo di fonti rinnovabili: L’installazione di impianti fotovoltaici, solari termici o l’integrazione di pompe di calore possono ulteriormente migliorare l’efficienza energetica dell’immobile, garantendo anche una riduzione dei costi operativi.
Conclusione
Le nuove normative europee che impongono la classe B come minimo standard per gli edifici entro il 2050 rappresentano una sfida per molte regioni, ma non per il Trentino. Grazie alla sua classificazione energetica più severa, un immobile attualmente in classe D in Trentino potrebbe essere equiparato a una classe B a livello nazionale. Ciò significa che, senza dover intraprendere costosi lavori di ristrutturazione, i proprietari di immobili in classe D possono essere già allineati con gli obiettivi europei a lungo termine. Questo offre una tranquillità in termini di conformità normativa e una potenziale valorizzazione dell’immobile nel mercato futuro.
La proposta di prevedere un cambio normativo all’interno della Provincia di Trento per armonizzare l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) trentino con quello nazionale è senza dubbio una questione di rilevante importanza. L’introduzione di una doppia valutazione all’interno dello stesso APE, in cui sia presente un’analisi basata sui criteri specifici del territorio trentino ma che al contempo contempli anche una valutazione secondo i parametri nazionali, appare come una soluzione equilibrata.
Questa doppia valutazione permetterebbe di rispettare sia le esigenze locali, garantendo il giusto riconoscimento alle specificità climatiche e infrastrutturali del Trentino, sia di rispondere alle normative nazionali e, più ampiamente, europee in materia di efficienza energetica, specialmente in relazione a compravendite e locazioni immobiliari. Un approccio di questo tipo risulterebbe in linea con l’obiettivo di evitare discriminazioni nei confronti della popolazione trentina, che rischierebbe altrimenti di essere svantaggiata dall’applicazione di criteri generali che non tengono conto delle peculiarità territoriali.
Inoltre, l’adeguamento normativo dovrebbe assicurare che le nuove disposizioni siano congrue con la legislazione europea vigente, in modo da facilitare una transizione fluida e legalmente coerente nel contesto delle transazioni immobiliari, tutelando sia i proprietari che gli acquirenti o locatari.
Sono certo che l’amministrazione provinciale sia già attenzionata e attenta su questo tema e che si stia prodigando alla cessazione di questo torto che stanno subendo i proprietari di casa trentini.